Bella escursione ad una cima ardita, la Punta Lunella da Prarotto, sullo spartiacque tra la Valle di Susa e la Valle di Viù, raggiungibile solo attraverso la concatenazione con la salita alla Rocca Patanua.
Richiede, oltre ad una certa esperienza (alcuni brevi passaggi, pur escursionistici, non sono banali), anche un minimo di preparazione: il dislivello assoluto non è trascurabile, ma a questo si aggiungono alcune centinaia di metri per effetto dei vari saliscendi.
Accesso
Da Torino si prende l’autostrada della Valle di Susa e si esce ad Avigliana Ovest. Si prosegue sulla provinciale fino a Condove, proseguendo per Mocchie, Frassinere, Mollette. Lasciare a destra il bivio per Grange e parcheggiare nel piazzale antistante la cappella Madonna della Neve, di Prarotto.
Itinerario
Prendere la sterrata che parte dal piazzale in posizione opposta alla cappella e dopo poche centinaia di metri aggira alcune casette, diventando un sentiero che si inoltra nel bosco.
Dopo un lungo tratto si esce dal bosco e poco dopo si incontrano cartelli indicatori. Seguire sempre per Rocca Patanua/Punta Lunella.
Dopo un breve tragitto si incontra un’ampia radura con baite diroccate e ampia vista sulla bassa Valle di Susa.
Il sentiero risale, prima più dolcemente poi con pendenza crescente, verso i panettoni che portano alla base della Rocca Patanua. In lontananza si scorgono i Denti D’Ambin.
Incontri a sorpresa lungo la salita.
Alla sommità dell’ultimo panettone il sentiero piega a sinistra e dopo un breve tratto suborizzontale, sale deciso verso la sommità della Rocca Patanua, fino al colletto.
Poco prima del colletto si incontra il cartello che indica la deviazione per la sommità della Rocca Patanua (da non prendere).
Al colletto ci si imbatte nella prima vera neve (si passa infatti da esposizione sud a nord/nord-est) Ben visibile un cartello con l’indicazione per la Punta Lunella (data per 1 ora e 20 minuti).
Da qui in poi è consigliabile adottare i ramponi (o, più comodamente, i ramponcini).
In lontananza, al termine della lunga costiera, si scorge la Punta Lunella.
Volgendo indietro lo sguardo, si apprezza la traccia in discesa lasciata dal gruppo nella neve scendendo verso un colle senza nome, per poi risalire verso il Colle Curvin, 2339 m, intermedio tra Rocca Patanua e Punta Lunella.
Salendo lungo la cresta si apre lo spettacolo delle cime in lontananza (inconfondibile il Monviso).
Ultimo traverso prima dell’attacco al ripido ed impegnativo sentiero (EE) del torrione terminale.
Finalmente in vetta (dopo 4 ore circa).
Panorama mozzafiato a 360°. (Nel nostro caso senza vento, ideale per rifocillarsi e riposare prima del ritorno).
Ritorno
Per la stessa via dell’andata. Nella nostra discesa la temperatura, un po’ più mite, rende meno portante la crosta di neve e quindi leggermente più faticoso il percorso lungo la parte innevata.
Materiali
Normale dotazione escursionistica (durante la stagione invernale portare ramponi o ramponcini).