Dalla collina di Torino si vede bene il Monte Civrari, una costiera che si presenta alla vista appiattita e lunga, ma in realtà risulta affilata e variata con tre cime: la più significativa è la Punta Imperatoria, 2302 m (Val di Viù).
Accesso
Itinerario
Dal parcheggio sulla strada si vede subito il cartello e ci si dirige verso la piccola chiesa,
sui muri delle case numerose lose dipinte, che caratterizzano questo piccolo borgo “raccontando” la montagna.
Quindi si gira a destra passando davanti alla facciata della chiesa e si imbocca un sentiero che sale decisamente nel primo tratto,
per poi piegare verso sinistra tra prati. (La traccia è indicata da segnavia di colore bianco/rosso). Quindi si percorre un breve tratto, abbastanza erto, si costeggia poi una mulattiera per ricongiungersi alla stessa che volge verso sinistra entrando in un bel bosco di faggi.
Si raggiunge una zona di pascoli dopo aver lasciato a destra alcune diroccate costruzioni.
Quindi ci si volge verso destra e si sale percorrendo il margine occidentale dei prati per arrivare nelle vicinanze delle Muande Frestè a 1452 m.
Poco prima del termine della dorsale si prosegue con una decisa svolta verso sinistra passando appena a monte di un faggeto e si aggira un costone per entrare vallone del Civrari. Nel percorso successivamente si incontra una pietraia.
Poi si prosegue su rocce montonate, porre attenzione se bagnate.
Si arriva nei pressi del Rio Civrari in prossimità di un tratto roccioso; dapprima lo si costeggia e poi lo si attraversa per salire sul lato destro orografico. Nella salita si incontrano rocce affioranti per arrivare ad un piccolo promontorio dove il vallone si allarga e si spiana ed in breve si giunge alle sponde del Laghetto del Civrari, posto a 1956 m: la meta a questo punto è evidente.
Passati in prossimità del lago si continua con leggera ascesa e quindi ci si volge a destra con salita più ripida. In seguito si raggiunge una spalla erbosa posta sotto la direttrice della meta. Si raggiunge la Fonte Imperatoria (risistemata proprio il giorno della nostra ascensione) e si prosegue a mezza costa verso destra. Alla fine una curva a gomito ed un breve tratto di sentiero portano alla dorsale. (Tempo segnato sulle indicazioni 3,15 ore, nel nostro caso abbiamo impiegato circa 2,30 ore).
In cima
C’è una costruzione in pietra, con nella nicchia una piccola statua della Madonna.
Panorama bellissimo nonostante la modesta quota. In lontananza i caratteristici Denti d’Ambin.
La Levanna Orientale al fondo della Val Grande di Lanzo con vicina la Punta Girard.
La Ciamarella, imponente montagna con al suo fianco la Piccola Ciamarella.
Si erge imponente il Gran Paradiso con Il Roc.
In basso verso ovest si vede il Colombardo, 1898 m, con il bel Santuario della Madonna degli Angeli.
Ritorno
Per la discesa si percorre l’itinerario di salita.
Nel nostro caso, essendo la stagione avanzata, in alcuni tratti occorreva evitare il ghiaccio.
Un caratteristico ometto incastonato nel ghiaccio.
Ampio il panorama in discesa.
Begli scorci sui boschi autunnali di betulle illuminati dal sole pomeridiano.
Attrezzatura: normale dotazione da escursionismo (a stagione avanzata possono essere utili i ramponi).