L’itinerario della via ferrata dell’Orrido di Foresto si snoda all’interno della profonda gola, scavata dal rio Rocciamelone nelle tenere rocce calcaree. In media Valle di Susa, sopra l’abitato di Foresto . Difficoltà della via ferrata: D, con un dislivello 250 m. La salita è impegnativa in alcuni punti, i gradini fiancheggiano le cascate e con molta acqua i frastuono è assordante.
Inoltre il percorso non deve assolutamente essere affrontato in presenza di piene o comunque quando il torrente ha una grossa portata d’acqua, in quanto sono obbligatori almeno 4 guadi che potrebbero diventare pericolosi. Senza contare che nella seconda e terza cascata l’itinerario si snoda molto vicino alla caduta stessa dell’acqua obbligandoci a una doccia forzata. Inoltre è consigliabile non avventurarsi in periodi piovosi o peggio ancora temporaleschi, in quanto diviene realistico il pericolo di caduta di pietre dalle pareti dell’Orrido.
Su questo sito ci sono le descrizioni di due altre vie ferrate della valle: via ferrata Guido Rossa a Caprie e ferrata alla Sacra di San Michele.
Accesso
Dal paese di Bussoleno dirigersi verso Susa lungo la SSP25 dopo due km svoltare a destra verso l’abitato di Foresto e raggiunta la piazza della chiesa si parcheggia. Si imbocca la stradina posta a destra, subito dopo il ponte sul rio Rocciamelone, si segue fino al termine del tratto asfaltato, poi si prosegue lungo la strada sterrata pianeggiante che porta dentro l’Orrido, in 10 minuti circa.
Itinerario
Si oltrepassa la palestra di arrampicata e si affronta il primo guado su di un minuscolo sbarramento; risalire facilmente il fondo del torrente fino a che la gola si stringe, quindi si affronta il secondo guado e ci si porta all’attacco della via ferrata.
Si percorre la parte iniziale della ferrata, semplice e a pochi metri sopra l’acqua, fino all’inizio della prima cascata, si supera per facili scalinate, dopo si inizia il lungo traverso che, con percorso ascendente, si inoltra nella gola. Si incontra quindi il primo ponte tibetano che porta a un altro traverso, alto sul torrente ma decisamente facile.
La gola diventa mano a mano più stretta fino a giungere nel caratteristico anfiteatro della seconda cascata che si supera lungo una scala verticale per oltre 30 m.
Quindi, con percorso più agevole ma molto suggestivo, si arriva al terzo guado, che dà accesso alla successiva cascata.
Dopo un primo tratto facile ma sovente bagnato si arriva a un piccolo strapiombo superato il quale, con un estetico traverso, si raggiunge il quarto guado.
Si attraversa un minuscolo bosco all’interno della gola, si gira oltre uno spigolo e ci si immette nella bellissima Marmitta dei Giganti con la quarta cascata.
Quindi superata la Marmitta dei Giganti l’ambiente della ferrata dell’Orrido di Foresto cambia, diventando più ampio e luminoso.
Si sale ora lungo un diedro inclinato, per poi scavalcare una piccola cresta e immettersi su di un ultimo muro verticale, oltre il quale si entra nel bosco per il momento ancora ripidissimo, si segue il cavo lungo una traccia di sentiero fino al termine delle difficoltà.
Si percorre un ripido sentiero che con alcune giravolte conduce nella parte superiore, lì si incontra la mulattiera con cui si scende a Foresto.
Materiali: normale dotazione per via ferrata.
Disegno ferrata
Guardate sul bel sito del Parco Orsiera-Rocciavrè la descrizione e il disegno della Ferrata di Foresto:
www.parco-orsiera.it/Archivio/riserve/FerrataForesto.pdf